2.11.11

Mauro Bertani: L’anima di Foucault e la nostra nel tempo della neuropolitica

Mauro Bertani: L’anima di Foucault e la nostra nel tempo della neuropolitica
Fino alla fine Foucault lo ha ripetuto: il mio problema, diceva, è sempre stato "quello dei rapporti tra soggetto e verità". E per affrontarlo ha provato a descrivere il significato rivestito dai diversi modi di soggettivazione definiti dai vari giochi di verità succedutisi nelle diverse epoche, che avessero questi assunto la forma del discorso tecno-scientifico o che fossero stati investiti "in istituzioni o in pratiche di controllo". Dalla lunga plongée genealogica ci è giunta, in particolare, la descrizione delle peripezie, delle metamorfosi, delle trasformazioni che, dal soggetto etico antico, via le pratiche confessionali e il pastorato cristiano, ci hanno condotto a quell'Homo psychologicus che i vari saperi "psy", come Foucault li chiamava, hanno fabbricato da cima a fondo - fino a quel soggetto di desiderio di cui la psicoanalisi ha creduto di poterci fornire l'ermeneutica - mostrandoci così che alla fine, forse, le scienze della psiche, e con esse, dunque, la stessa psiche, non saranno state che un episodio nella plurimillenaria storia della costituzione di sé del soggetto umano in occidente, nella storia dei modi, delle procedure, delle tecniche, per mezzo dei quali gli uomini hanno organizzato una riflessione su di sé ed il governo di sé (e degli altri). Se un insegnamento fondamentale Foucault ci ha lasciato, infatti, è la necessità di iscrivere le vicende dei saperi della psiche e delle istituzioni che vi si correlano nella storia delle tecniche di governo di sé. Vi incontreremmo, dopo la psicagogia degli antichi, il pastorato cristiano, che ha al centro l'esperienza enigmatica, ma al contempo decisiva, della confessione e della direzione di coscienza, che ha funzionato da matrice di tutti i saperi e i poteri che si sono annodati intorno agli uomini nella storia dell'occidente. E vi incontreremmo, inoltre, quella forma di razionalità politica specificamente moderna costituita dalle nuove modalità di presa in carico della soggettività che è rappresentata dalle "tecniche comportamentali", che hanno consentito di incorporare il vecchio "Homo psychologicus" all'interno del contemporaneo "Homo oeconomicus", quell'uomo "eminentemente governabile", come lo aveva chiamato, la cui anima è diventata essa stessa una materia plastica e malleabile.


Abstract completo Mauro Bertani