27.6.11

Alain Badiou - Piccolo Pantheon Portatile



«Convoco i miei amici filosofi scomparsi, in qualità di testimoni del processo fatto dall’Infinito ai suoi falsificatori. Essi vengono a dirci, attraverso l’intermediario della voce che pronuncia il loro elogio, che l’imperativo del materialismo democratico contemporaneo, “Vivi senza idee”, è al contempo vile e inconsistente.
Fui legato ad alcuni da amicizia, con altri ebbi qualche discussione. Ma sono felice di dire qui, in barba agli intrugli che vogliono farci ingoiare oggi, che questi quattordici filosofi scomparsi li amo tutti, ebbene sì. Sì, li amo».


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La piega di Francesca Rigotti e Margherita Coldesina

La filosofia è piena di pieghe. O più esattamente lo è la spiegazione filosofica, giacché spiegare significa eliminare le pieghe in cui si annida l'oscurità; stendere, dispiegare il testo come un lenzuolo perché la luce ne illumini l'intera superficie. Questo spiega (appunto) Fenarete a sua figlia, la sorella di Socrate, mentre con lei piega le lenzuola precedentemente tessute e poi lavate al fiume e stese ad asciugare sui ciottoli della riva (e per questo tutte spiegazzate). Fenarete si richiama a Gilles Deleuze e a Leibniz, l'autore più ricco di pieghe dell'intera storia della filosofia, che riempì di pieghe persino le monadi, che sono poi l'anima o il soggetto inteso come punto metafisico in stato di piegatura.


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20.6.11

Paul Virilio - Sul creare nuovi comportamenti

"Poichè il "commercio invisibile" dei servizi succede e anzi si oppone ormai al "commercio visibile" delle merci, i pubblicitari affermano che la loro funzione non consiste più nel vendere semplicemente degli oggetti, ma nel creare nuovi comportamenti e fungere da controfuochi alla pressione industrialistica".


Paul Virilio - La bomba informatica  (1998, pg. 44)

18.6.11

Internet al tempo del nuovo Trystero (pt. V)



The Obama administration is leading a global effort to deploy “shadow” Internet and mobile phone systems that dissidents can use to undermine repressive governments that seek to silence them by censoring or shutting down telecommunications networks.
Multimedia


The effort includes secretive projects to create independent cellphone networks inside foreign countries, as well as one operation out of a spy novel in a fifth-floor shop on L Street in Washington, where a group of young entrepreneurs who look as if they could be in a garage band are fitting deceptively innocent-looking hardware into a prototype “Internet in a suitcase.”

Financed with a $2 million State Department grant, the suitcase could be secreted across a border and quickly set up to allow wireless communication over a wide area with a link to the global Internet.

The American effort, revealed in dozens of interviews, planning documents and classified diplomatic cables obtained by The New York Times, ranges in scale, cost and sophistication.

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Internet al tempo del nuovo Trystero (pt. IV)


According to an article in the New York Times, The Obama administration is spearheading a global effort to deploy new Internet and mobile systems that will aid government dissidents in their fight to be free. The state department has already set aside a $2 million grant for the high-tech, James Bond-like "Internet in a suitcase". In simple terms, and to be honest, that is all I know when it comes to high-tech espionage stuff, dissidents or dissident helpers will be able to carry all the hardware they need in a suitcase across international borders and set up their own Internet access free of censorship.

This is not the first stealth project the US government has taken on hoping to help revolutionaries. The state department is also financing the creation of secret wireless networks that would enable wannabe government ousters in countries such as Iran and Libya, to communicate with each other without worrying that their government is listening in. (...)


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Internet al tempo del nuovo Trystero (pt. III)





In the Sunday New York Times front-page story on “shadow” internet and mobile phone networks being deployed abroad by the State Department, it may have been easy to miss that the New America Foundation has a major role in the endeavor.
With only a quick mention in a long article, it would have been easy to lose that it’s the think tank’s project, the Open Technology Initiative (OTI), that is responsible for developing the “Internet in a briefcase” technology that would allow dissidents to circumvent the restrictions of repressive regimes around the world by making internet networks portable across borders--literally in a suitcase.
The young men at OTI (all are men except one, according to the website’s staff page), have developed the suitcase that “would include small wireless antennas, which could increase the area of coverage; a laptop to administer the system; thumb drives and CDs to spread the software to more devices and encrypt the communications; and other components like Ethernet cables.


Internet al tempo del nuovo Trystero (pt. II)



Gli Stati Uniti starebbero lavorando a un progetto di reti di interconnessione "mesh" da distribuire sui territori dei paesi che hanno problemi con l'affidabilità e la sicurezza delle infrastrutture, la censura e i filtri di stato a opera di regimi e governi dispotici. In ballo ci sono un bel po' di milioni, ma soprattutto la promessa di un cambiamento positivo e di una nuova linea degli USA a favore della democrazia che non richiede necessariamente l'uso di bombe, aerei invisibili e missili "intelligenti".
Stando alle informazioni sin qui disvelate dal New York Times, il governo statunitense starebbe lavorando in cooperazione con la New America Foundation per la realizzazione di un sistema di "Internet in valigia" basato su nodi di accesso WiFi distribuiti sul territorio, in grado di garantire connettività anche in caso di gravi mancanza infrastrutturali o censure telematiche operate dalle autorità.
I nodi WiFi della rete "ombra" a stelle e strisce sarebbero progettati per rimbalzarsi i pacchetti di dati secondo una logica peer-to-peer senza alcuna struttura centralizzata, in grado di garantire le comunicazioni sul campo ma anche (eventualmente) di "aprire" al mare magnum di Internet nel caso in cui fosse disponibile uno sbocco alla rete pubblica da qualche parte nel network distribuito.


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Internet al tempo del nuovo Trystero (pt. I)



NEW YORK - Sembra un incrocio tra James Bond, la fantascienza di Philip Dick, e WikiLeaks: una banale valigetta, con dentro computer portatili e telefonini, capace di by-passare i server Internet, attivare reti di comunicazione parallele che resistono ad ogni blackout di regime e censura di Stato. È un progetto che nasce con l'avallo autorevole di Barack Obama. L'hanno chiamata "Operazione Internet Invisibile", o anche "la Rete-ombra". È dai tempi della guerra fredda che l'America non progettava un'offensiva clandestina così ambiziosa e a vasto raggio. Stavolta però non c'entra la Cia, e al posto di generali golpisti gli alleati stranieri da aiutare sono dissidenti pacifici e disarmati. (...)


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Claudia Mongini: Ricerca precaria, precarietà della ricerca. Proposte per una dislocazione etico-estetica

Nel 1989, alla domanda su come e se sia possibile fare fronte alle ingenti mutazioni sociali e politiche a seguito del crollo del blocco  sovietico, Félix Guattari in un saggio dal titolo “le tre ecologie”,  risponde insistendo sulla necessità della formazione di una soggettività cosciente e collettiva e delinea linee direttive lungo le quali tale processo puo' avvenire. La creazione della soggettività si puo' sviluppare, secondo Guattari, all'intersezione fra i domini di cura delle mozioni singolari di intelligenza e desiderio, della creazione di una sensibilità estetica, e della percezione di una responsabilità ecologica verso il pianeta a livello sociale.
Vengono cioe' messi a fuoco quei punti singolari in cui il desiderio e mozioni individuali vengono ad intagliarsi con l'orizzonte di una cartografia che ritrae e registra le sembianze di una responsabilità collettiva. Ed e' su questi nodi interstiziali congiungenti i microcosmi soggettivi con i domini della collettivita', che si creano le basi di sussistenza per ideali scientifici ed estetici: “l'interesse collettivo dovrebbe estendersi ed inglobare iniziative, non proficue per nessuno a breve termine, ma che a lungo termine si rivelano portatrici di arricchimento processuale a favore di tutta l'umanità. Questi interrogativi costituiscono un denominatore che accomuna la futura ricerca di base con la produzione artistica” . (...)

60 Seconds - Things That Happen On Internet Every Sixty Seconds [Infographic]


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12.6.11

Nico & Velvet Underground - All tomorrow's parties (Andy Warhol's movie)



"I tratti di vocabilità si possono certo fissare su tratti di viseità, come quando si leggono le parole su un volto" 
(Mille Piani, Deleuze-Guattari, 1980, pg. 360)


Nel video, tra 00.47 e 00.50, si legge chiaramente sulle labbra di Nico la frase - He was my boyfriend before - riferito a Lou Reed, in risposta al figlio Ari (fuori quadro e il cui padre era Alain Delon).


Le immagini del video provengono dal film di Andy Warhol "The Velvet Underground & Nico" (A Symphony of Sound) del 1966. La canzone sovrapposta alle immagini proviene dal bootleg "If it's too loud for you, move back" registrato il 4 novembre 1966 al Valleydale Ballrom di Columbus, Ohio. Il sound/image remix è di Ummagummadave. 


Una notizia rilevante e marginale allo stesso tempo è che i VU + Nico furono tra i prescelti da Antonioni per la celebre scena musicale nel rock club in Blow Up del 1967 (poi girata con gli Yardbirds) probabilmente per il loro perfetto connubio tra moda, musica, arte e cinema; infatti nel 1966  Nico + VU posarono per Playboy, Nico era una modella super hype a Londra e i VU erano considerati un gruppo mod...

Sohrab - Shouting at Dictators



On June 12, 2009 the Iranian presidential elections were held, and the results were strongly contested by the population. For the first time after the Islamic Revolution, Iranians expressed their dissent by organizing huge demonstrations against the regime. But the protest was not limited to demonstrations in public spaces; every night at 10 o'clock, citizens gathered on rooftops to continue their protests, chanting "Allah u Akbar" ("Allah is great"). At times, these chants would be interrupted by other, more indignant, chants of "Mag bar diktator" ("Death to the dictator"). During these protests, the dark Tehran nights were haunted by the ghost-like shadows and their eerie voices. Dreams, memories, emotions, and hopes roam around like ghosts on the rooftops of Teheran.


Help Sohrab's Political Asylum & Read more



PS: ascoltate l'episodio n.45 del TouchPod (gratuito): Sohrab - Live in Teheran (42:45)

11.6.11

Budhaditya Chattopadhyay - Eye contact with the city low res



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Assemblages - Angela Melitopoulos e Maurizio Lazzarato



There has been a sort of de-centering of subjectivity. Today, it seems interesting to me to go back to what I would call an animist conception of subjectivity; to rethink the Object, the Other as a potential bearer of dimensions of partial subjectivity, if need be through neurotic phenomena, religious rituals, or aesthetic phenomena for example. I do not recommend a simple return to irrationalism. But it seems essential to understand how subjectivity can participate in the invariants of scale. In other words, how can it be simultaneously singular, singularizing an individual, a group of individuals, but also supported by the assemblages of space, architectural and plastic assemblages, and all other cosmic assemblages? How then does subjectivity locate itself both on the side of the subject and on the side of the object? It has always been this way, of course. But the conditions are different due to the exponential development of technico-scientific dimensions of the environment of the cosmos.”
“I am more inclined... to propose a model of the unconscious akin to that of a Mexican Cuandero or of a Bororo, starting with the idea that spirits populate things, landscapes, groups, and that there are all sorts of becomings, of haecceities everywhere and thus, a sort of objective subjectivity, if I may, which finds itself bundled together, broken apart, and shuffled at the whims of assemblages. The best unveiling among them would be found, obviously, in archaic thought.

10.6.11

Alva Noto - Ryuchi Sakamoto @ Sonar 19.06.2011


Ultima data europea del tour Summvs della coppia Sakamoto-Nicolai: Barcelona @ Sonar 19.06.2011

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Alva Noto - Unitxt Mirrored


Rome 19022011*09042011

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Le Cirque Invisible - Victoria Chaplin e Jean Baptiste Thiérrée


Un circo poetico, visionario, surreale, funambolico e stupefacente, partorito dalla prodigiosa abilità di due straordinari artisti: Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thierrée, antesignani dell’arte teatrale sotto lo chapiteau, capostipiti della grande scuola francese. Un circo dove tutto si svolge in apparenza senza fatica, in modo naturale e spontaneo ma che, in epoca di effetti speciali, suscita l’incanto con un’arte fatta di povere cose e immensa bravura e precisione.
Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thierrée sono gli acrobati, i fantasisti, gli illusionisti, i funamboli, i prestigiatori, i clown, i musicisti di questo circo. Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thierrée si incontrano nel 1969. Dal loro sodalizio artistico è nata quell’importante rivoluzione estetica e poetica che ha dato poi origine al fenomeno del nouveau cirque. In questi quarant’anni di vita artistica comune hanno prodotto tre spettacoli: il Cirque Bonjour, il Cirque imaginaire e il Cirque invisible. In realtà Jean-Baptiste Thierrée avrebbe desiderato “realizzarne uno solo e limarlo all’infinito”…




“Non ho una visione d’insieme della mia vita, ma posso dire che gran parte dei nostri spettacoli deriva dal mio incontro e dalla collaborazione con Félix Guattari, della Clinique de la Borde. Io e Victoria ci siamo sposati lì. 
Ma prima, nel 1968, alla fine di un congresso di magia a Reims, ho conosciuto il Grand Cirque de France di Alexis Grüss senior (lo zio dell’Alexis Grüss del Cinque à l’Ancienne). 
Insieme a lui ho sognato allora un circo diverso, innovatore da tutti punti di vista… fantasmagorico, rinnovato nella musica, nei costumi, nello spirito.




Franco Berardi: Life at work - Bioeconomy and the Crisis of Cognitive Capitalism



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Maurizio Lazzarato: Life at work - Bioeconomy and the Crisis of Cognitive Capitalism

Sussan Deyhim - Live in New York: a little piece for all my green comrades

Shirin Neshat - Turbulent - Sussan Deyhim (vocals) Shoja Azari (vocals)

Iron Sky - Teaser 3 (2011)



The third teaser for Iron Sky - Film is in post-production and the premiere will be in 2012.


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Iron Sky - Teaser 2 (2010)


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Iron Sky - Teaser 1 (2008)


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9.6.11

Mille Piani - Gilles Deleuze & Félix Guattari - nuova edizione Castelvecchi


Mille Piani è l'Etica del nostro tempo ovvero l'Era della Connessione. Lavora per un'etica che combatta gli Stati Etici. Anche le macchine da guerra presentate, conducono al nomadismo, al flusso e non allo Stato. Come ben ha notato Brian Massumi, il pensiero affermativo spazializzato di Mille Piani - con il suo grido zingaro SI' ALLA VITA - non si presenta alla luce del mondo per la prima volta. In passato ha avuto altri nomi: Spinoza lo chiamò "Etica", Nietzsche "Gaia Scienza", Artaud "Anarchia incoronata", Foucault "Pensiero del Fuori".
Mille Piani è un'opera labirintica e il suo sottotitolo, Capitalismo e Schizofrenia, testimonia - oltre che l'evidente richiamo all'Anti-Edipo - la volontà di incidere su una vita, costruendo e proponendo un pensiero sobrio e radicale per una vita etica ovvero per una vita anti-fascista, come scrisse in modo brillante Foucault recensendo il primo tomo di Capitalismo e Schizofrenia.


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8.6.11

La nascita del paesaggio melodico e del personaggio ritmico in Deleuze. Conferenza all'IRCAM 02/1978

"Vi è l'ascolto di colui che è commosso da una musica, e che consiste nel compiere associazioni: per esempio facciamo come Swann, associamo la piccola frase diVinteuil e il Bois de Boulogne; oppure associamo gruppi di suoni e gruppi di colori, al punto di far intervenire fenomeni di sinestesia; o ancora associamo un motivo ad un personaggio, come ad una prima di Wagner. E sarebbe un errore dire che questo livello d'ascolto è grottesco, ne abbiamo tutti bisogno, compreso Swann, e compreso Vinteuil, il compositore. Ma ad un livello più sottile, non è più il suono a rinviare ad un paesaggio, ma è la musica a sviluppare un paesaggio sonoro che le è interiore: è List che ha imposto questa idea del paesaggio sonoro, con una ambiguità tale che non si sa più se il suono rinvia a un paesaggio associato o se, invece, un paesaggio è talmente interiorizzato nel suono che non esiste se non in esso."


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Sugli automi spirituali - Michele Ambrogio

(...) Cit. da Russell: mi accorsi d'amarla quando glielo dissi, ossia il soggetto riconosce se stesso nelle frasi che pronuncia all'altro, impegnandosi in una relazione riconoscibile agli occhi di un terzo, il codice e i suoi vincoli.] Deleuze vira dalla sequenza delle idee che ci attraversano - facendo di noi degli automi spirituali parlati dal linguaggio e dalle idee (relazioni tra significanti strutturati secondo gradi di complessità) - verso "un regime della variazione che non è la medesima cosa della successione delle idee stesse". Il regime della variazione - la sua variazione continua, come la definisce Deleuze - non va confuso con la successione delle idee stesse: nella successione delle idee (nel passaggio da un'idea a un'altra) cambia la vis existendi (o potentia agendi) lo stato del corpo passa da un grado di realtà formale o perfezione intrnseca maggiore a minore (o viceversa). Vedo Pierre e ne ho paura, lo sorpasso, vedo Paul che mi piace e dico "buongiorno Paul" e ne sono rassicurato, mi ritrovo contento; ho citato letteralmente l'esempio fatto da Deleuze: c'è lo stato, l'affetto della singola rappresentazione, e la sua idea, che lega la rappresentazione (o significante) ad una rete che non è presente (mentre ne percepisco il dispiacere). A questa prima idea succede una seconda, che è espressa in una frase ("buongiorno Paul"), ed è accompagnata da una sensazione di sollievo, di aumento della forza di esistere, o - in altro lessico - da una sensazione di piacere. La variazione è perenne e ogni idea - significante - ha per me un grado di realtà, che potremmo dire una maggiore o minore capacità di produrre effetti che mi assoggettano (nel caso di Pierre questo è percepito come tristezza) o mi procurano piacere (Paul, o il poter dire "buongiorno Paul"). La nostra forza dipende quindi dalle idee che ci attraversano, modulando il campo delle nostre esperienze; questa modulazione è un regime di segni, e questo esercizio è "l'esistenza nella strada". 


Piccola digressione semiotica: la variazione è continua, è astratta, non figurativa, costituita da singolarità; gli affetti che questa variazione produce, determina, possono essere segmentati, strutturati secondo relazioni biunivoche (si può seguire questo percorso su G. Deleuze, Due regimi di folli, in Psicanalisi e semiotica, pp.16 e sgg.).


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Variazioni sul Caos (e su Deleuze)


Nato a Parigi nel 1925, intellettuale poliedrico, Deleuze è stato uno dei pensatori più importanti e influenti del XX secolo. Poco apprezzato dalla critica, sia italiana che straniera, il pensiero di Deleuze ha trovato pochissimi riconoscimenti in ambito accademico. Il sistema deleuziano ha perlustrato svariati campi di ricerca, dal cinema alla letteratura, dal teatro alla pittura, dalla psicanalisi alle questioni che riguardano la costituzione della soggettività e del suo divenire. Il filosofo, diceva Deleuze, come il falegname deve smontare, rimontare, mettere insieme, costruire; piuttosto che legno e chiodi, maneggia concetti e pensieri. È grazie a questa mobilità operativa che si rende possibile la creazione di un nuovo concetto.
A partire dalla grande lezione del filosofo francese, un gruppo di giovani studiosi italiani il cui lavoro è stato coordinato da Marco Vozza, direttore della collana di filosofia, ha voluto incontrarsi in vista di un progetto inteso a smantellare in modo sistematico logiche accademiche di studio, spesso troppo appesantite da ruoli definiti e funzioni circoscritte. Nasce così Concetti liguri, una raccolta di scritti che, con cadenza annuale, verranno riproposti in un convegno di studi a Cervo Ligure. Non solo un pensiero, dunque, ma anche un luogo, la Liguria e la Costa Azzurra, tanto amato da Nietzsche che, ricorrendo all’immagine dei concetti liguri, intendeva allontanarsi per sempre dalle nebbie dell’umido nord della filosofia tedesca e della musica di Wagner. Piuttosto che inserirsi all’interno del complesso panorama della letteratura su Deleuze, i contributi presenti nel volume sono il risultato dello sforzo di “formare, di inventare, di fabbricare concetti”, di provare l’ebbrezza della filosofia, stimolati dalla lettura affascinante delle opere di Deleuze.

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7.6.11

Filozof Zizek on Laibach: What the Hell is Laibach all about?

Variations on the Cross: Bach as icon of modernity. LaiBACH - Kunstderfuge - Contrapunctus 15, Canon per Augmentationem in Contrario Motu



Se oggi il nostro Dio è la Tecnica, anche nelle sue varianti ridondanti come l'elettricità o l'elettronica, allora J.S.Bach è l'icona della modernità e l'Arte della Fuga il suo canto sublime. Le variazioni sul simbolo della Croce non sono altro che l'ennesimo omaggio della Remix Culture all'abbandono del mito dell'Origine e alla forza della Ripetizione Differenziata. Non esiste più l'Originale bensì variazioni di variazioni come nelle 33 Diabelli Variations di Beethoven, o nel leitmotif del Ring nel Das Rheingold di Wagner, o nella piccola frase di Vinteuil nella Recherche di Proust. Buona parte dell'Arte Contemporanea non è che remix, variazioni, canoni cancrizzanti, ritmi non retrogradabili, personaggi ritmici e paesaggi melodici, soggetti relazionati e contrappunti ambientali, narrative parallele...

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Star or soldier? Swimwear or uniform? Cinema or war ?



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Laibach - Across the universe

LaiBACH @ Macba (12/05/2011) + Museum of Parallel Narratives @ Macba (12/05/11 * 02/10/2011)



Laibach 'Die Kunst der Fuge'
Concert

To coincide with the opening of the exhibition 
Museum of Parallel Narratives (1956-1986). In the framework of l’Internationale, Slovenian industrial band Laibach presents its singular interpretation of Johann Sebastian Bach’s The Art of Fugue at the MACBA. This show is not one of Laibach’s usual concerts, but a performative installation, a concert for a cross-shaped chess board for four players (Kreuzschach und vier Schachspieler), with sound and visual effects. The event is dedicated to Bach, Schönberg, Kraftwerk, George Hope Verney, Fischer and Spassky. 


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5.6.11

Internet Addiction Disorder (IAD)

Il mal dei trasporti rapidi - chiamato "cinetosi", che ci rende talora degli handicappati nel moto, dei voyeurs/viaggiatori - precedeva logicamente il "mal delle trasmissioni istantanee", presto con i drogati delle reti multimediali, i net junkies, i webalcolics e altri cyberpunk colpiti dalla malattia IAD (Internet Addiction Disorder), con la memoria che diventa un ciarpame, una discarica ingombra di un mucchio di immagini di ogni provenienza, di simboli usati, ammassati in qualche modo e in cattivo stato." 


(Paul Virilio, La bomba informatica", 1994, pg. 37)


PS - il neologismo italiano per la IAD sarà la "connettosi"?