Il volume discute problematiche connesse alla convivenza tra culture distinte che operano all’interno di stati nazionali sempre più interconnessi e attraversati da crescenti flussi migratori. Anche se molti dei contributi provengono da filosofi politici, queste problematiche sono indagate da una prospettiva multidisciplinare. La riflessione spazia dall’ambito normativo alla discussione di casi empirici; dalla giustificazione di specifiche soluzioni e sistemi di valore all’analisi critica delle concezioni e delle politiche multiculturali dominanti; dal confronto diretto con i dibattiti attuali allo studio genealogico delle categorie concettuali ricorrenti in questi dibattiti. I fili conduttori attorno ai quali si articola la conversazione sono tre. Il primo riguarda gli obiettivi conseguiti, e i limiti evidenziati, dal multiculturalismo liberale come il paradigma dominante: quello cioè che ha orientato la riflessione e influenzato le legislazioni nazionali, transnazionali e internazionali. Un secondo tema che emerge dal testo riguarda la complessità dei problemi che il multiculturalismo solleva e le difficoltà cui vanno incontro tutti i tentativi di elaborare un paradigma alternativo. Risulta perciò comprensibile l’atteggiamento di quanti attribuiscono maggiore rilevanza ai tentativi di comprendere il mondo piuttosto che di regolarlo. A ciò contribuisce significativamente il terzo tema indagato nel testo: le pratiche educative.
L’interculturalismo richiede una riflessione di natura pedagogica sui modi in cui rappresentare e rapportarsi con l’altro. I sistemi e le pratiche educative dei paesi occidentali hanno spesso negato dignità all’altro e percepito come una minaccia. I saggi contenuti nel volume vagliano se la soluzione deve essere di natura teorica o meramente pratica.
L’interculturalismo richiede una riflessione di natura pedagogica sui modi in cui rappresentare e rapportarsi con l’altro. I sistemi e le pratiche educative dei paesi occidentali hanno spesso negato dignità all’altro e percepito come una minaccia. I saggi contenuti nel volume vagliano se la soluzione deve essere di natura teorica o meramente pratica.
Antonino Palumbo (MA, PhD) è ricercatore di Filosofia politica presso l’Università di Palermo e Honorary Senior Research Associate presso il Department of Political Science, School of Public Policy, della University College London. Per Mimesis ha contribuito a curare l’antologia Governance. Teorie, principi, modelli, pratiche nell’era globale (2007) e il volume Governance e democrazia (2009). È inoltre co-editor della Ashgate “Library of Contemporary Essays in Political Theory and Public Policy” i cui primi quattro volumi sono usciti nel 2010.
Viviana Segreto (MA, PhD) è ricercatrice di Pedagogia generale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Palermo, dove insegna Pedagogia interculturale e Filosofia del’educazione. A breve uscirà il suo ultimo lavoro: «Il padre di tutte le cose». Appunti per una pedagogia del conflitto (Mimesis, Milano, 2011).