18.9.15

Macchina algoritmica di Google e accelerazione cibernetica - Parte XIX - Recensione del libro "Gli algoritmi del capitale" (curato da Matteo Pasquinelli)

Macchina algoritmica di Google e accelerazione cibernetica




"La velocizzazione che aveva contraddistinto il divenire della tecnica sino alla rivoluzione delle comunicazioni e dei trasporti è superata dall'accelerazione cibernetica che, a ben guardare, supera e rende obsoleto il concetto stesso di movimento. È più opportuno, a questo punto, postulare l'idea di uno spazio virtuale contraddistinto per sua natura dal tempo dell'accelerazione, un tempo che non necessita di movimento ma che appunto si esprime in presa diretta."
(Tiziana Villani - Il tempo della simulazione, pg. 10)


Nella critica serrata alla governance algoritmica da parte di Pasquinelli, si scorge in filigrana l'altro grande pericolo a cui va incontro il genere umano, una strada inquietante che porta diritto alla singolarità tecnologica, al limite di uno sviluppo alieno incontrollabile di macchine con potenza di calcolo infinita che accelerano con altri sistemi strutturati di macchine, i cui utenti finali potrebbero anche essere non umani, come previsto, in forma embrionale, dall'Internet delle cose. A fine millennio (1999) è comparsa la prima vera e propria corporation post-umana, Google, il nuovo stadio del capitalismo metalinguistico e metamatico che vorremmo pensare, seguendo le analisi di Guattari, come collasso della semiotica antropologica del XX secolo. Grazie ai giacimenti sapienziali sui quali basa la propria potenza calcolante inumana, Google supera con eleganza matematica e vigore cristallino ogni precedente assiomatica ottocentesca del conflitto in quanto Brin et alii valorizzano a costo zero sia la propria forza lavoro, cioè i produttori di contenuti dell'infosfera, sia la materia prima del proprio prodotto, ovvero il Sapere del genere umano, attivando ciò che Bernard Stiegler chiama, rifacendosi a Simondon, 'il nuovo stadio del processo di transindividuazione capitalistica' (Reincantare il mondo, Orthotes, 2012). Pensare Google, questo è il nuovo compito; Pasquinelli lo ha già iniziato a fare con il saggio sul plusvalore di Rete (Capitalismo macchinico e plusvalore di rete, 2011) ma è necessario continuare ad indagare Google ora, a causa del pensiero alieno che opera sul 'processo di transindividuazione, vale a dire la maniera di prodursi collettivamente come soggetti'. Pensare Google, secondo Stiegler, significa 'come fare di Google uno spazio critico e non solo un oggetto della critica'. Significa anche oltrepassare le assiomatiche marxiste, nonostante la loro ricchezza, e il pensiero conflittuale dell'età industriale, per porre le basi di un pensiero che si faccia carico dell'algoritmo che connette infinite macchine soffici e milioni di nuvole nella sua complessità. Quest'alba di un nuovo pensiero è il compito, il punto chiave del libro Gli algoritmi del capitale, soprattutto nel saggio più denso dell'antologia, Capitalismo macchinico e plusvalore di rete (Pasquinelli, 2011). Ma a nostro avviso, il «moto accelerazionista», a causa di singoli punti critici, rende la propria traiettoria epiciclica in rapporto al marxismo, considerando il marxismo stesso come traiettoria deferente, vale a dire che a fronte di un guadagno apparente attuale, si consumerà in futuro un moto retrogrado dell'accelerazionismo, se non viene corretto il sistema di riferimento principale come baricentro di pensiero.
( segue QUI )

(Nota dell'editore: il testo completo si compone di 22 paragrafi che verranno pubblicati giorno per giorno, a partire dal 31 agosto 2015. Il titolo del breve saggio/recensione è Dromologia, bolidismo e accelerazionismo marxista. Frammenti di comunismo tra al-Khwarizmi e Mach)



Picblog: Euthanasia Coaster by Julijonas Urbonas: Challenging the physical and psychological limits of the human body, this speculative design is intended to slowly ascend 1,700 feet into the air before launching passengers down seven loops at a mind-boggling speed of 330 feet per second. The roller coaster aims to give its riders a diverse range of experiences from euphoria to thrill, tunnel vision to a loss of consciousness and, eventually, to the end result: death.