9.4.13

Slavoj Žižek - Organi senza corpi. Deleuze e le sue implicazioni - La scuola di Pitagora, Gennaio 2013



Dopo essere passato già da tempo per «rockstar del mondo accademico», Slavoj Žižek incontra uno dei protagonisti più influenti e popolari degli ultimi decenni di filosofia: Gilles Deleuze. Un dialogo? impossibile: nessuno dei due ha mai avuto molta considerazione per questa forma filosofica. Si tratta piuttosto di un match appassionato, ma senza esclusione di colpi. lo sloveno guarda a Deleuze come a una figura indispensabile per la contemporaneità – tanto da ricavare dalla sua opera, nella seconda parte del volume (le “implicazioni”), indicazioni preziose relative ai campi della scienza (la svolta cognitiva), dell’arte (il cinema, soprattutto), della politica (la rischiosa individuazione del potenziale rivoluzionario).
Per arrivare a questo, però, è necessario, per quel dialettico sagace e sottile che è Žižek, mettere Deleuze contro Deleuze stesso. Giocare l’autore di Differenza e ripeti- zione, La logica del senso, Il freddo e il crudele e quant'altro contro il filosofo dell’Anti- Edipo e più in generale dei libri realizzati in collaborazione con Félix Guattari. opporre il Deleuze dalle risonanze riconoscibilmente freudiane, lacaniane e persino hegeliane a quello della “produzione del desiderio” e dei relativi (fuorvianti, a detta di Žižek) echi marxisti. Di conseguenza, Organi senza corpo è anche un’acuta presa di posizione nei riguardi dei “deleuzismi” sbocciati in questi anni. Ma è soprattutto la (ri)scoperta, attraverso Deleuze (e in qualche modo suo malgrado), di un paradossale, nuovo e arcinoto al tempo stesso, materialismo. 

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