"In Descartes, infatti, appare il principio più alto della rappresentazione come buon senso o senso comune, che possiamo chiamare principio del "chiaro e distinto", o della proporzionalità del chiaro e del distinto: un'idea è tanto più distinta quanto più è chiara; il chiaro-distinto costituisce la luce che rende il pensiero possibile nell'esercizio comune di tutte le facoltà. Ora, di fronte a questo principio, non si sottolineerà mai abbastanza l'importanza dell'osservazione che Leibniz fa costantemente nella sua logica delle idee, che un'idea chiara è di per sè confusa, e confusa in quanto chiara. Senza dubbio, questa osservazione può accordarsi con la logica cartesiana, e significare soltanto che un'idea chiara è confusa i quanto non è abbastanza chiara in tutte le sue parti. E in fin dei conti è così che lo stesso Leibniz tende a interpretarla."
(Gilles Deleuze, Differenza e ripetizione, pg. 276)