24.4.11

Piani sonori ininterrottamente instabili

(...) Sul punto di una musica «senza centri», fatta di flussi, di piani sonori ininterrottamente instabili, certo corrispondente ai concetti di «corpo senza organi» e di desiderio – non il desiderio di un oggetto preciso da raggiungere o possedere, sul quale posarsi, ma una forma di vita aperta al divenire, all’esperienza di sempre nuove intensità, all’ampliamento illimitato delle percezioni e delle sensazioni – Millesuoni offre puntuali ricognizioni e una tesi principale. Soprattutto nei due saggi più consistenti, firmati da Emanuele Quinz e da Christoph Cox. Cox, il vero ideologo nel gruppo di autori, va allo scopo, che sarebbe la tesi, sua ma circolante un po’ in tutto il volume. Non ci va dritto per fortuna, disegna cerchi e processi di avvicinamento, ma ci va: la musica deleuziana per eccellenza è quella «elettronica sperimentale» recentissima. Prima ci sono stati Ligeti e Berio, Cage e i minimalisti della prima ora (Glass e Reich), ma nessuno come i Pan Sonic, Dj Spooky, Scanner, Alva Noto realizza in musica le ipotesi deleuziane. «Con l’avvento dell’elettronica sperimentale…tutte le forze della deterritorializzazione musicale sono portate a congiungersi e la musica a diventare definitivamente un CsO (corpo senza organi, ndr)».
Cox e altri in Millesuoni chiamano in questo modo, «elettronica sperimentale», la musica elettronica di derivazione techno o house o affini, senza disdegnare la dimensione pop vera e propria. Salta all’occhio che definire «sperimentale» questa e non altre esperienze di musica contemporanea, elettronica in perticolare, più o meno recenti, basta pensare a uno Stockhausen o a un Nono o a un giovane compositore prematuramente scomparso come Fausto Romitelli, suona piuttosto parziale, forse gergale in ambienti formatisi nella cultura pop, ma non sono gli unici ambienti significativi da considerare. Stridente è poi, in Cox, quel «definitivamente», che certo al Deleuze teorico dei «divenire» non sarebbe piaciuto. (...)
(tratto da recensione di Mario Gamba per  Millesuoni. Il Manifesto.) http://giardini.sm/millesuoni/gamba.htm