È un po’ come se un’indagine su un individuo sospetto si limitasse a osservarne il solo aspetto, il viso e il modo di vestirsi. I motori di ricerca negli anni Novanta funzionavano più o meno così. «Si focalizzavano sulla singola pagina web, invece di indagare l’intero ecosistema fatto di link e relazioni in cui i siti vivono» . Ossia gli incontri e gli spostamenti del nostro sospetto. L’esempio è di Massimo Marchiori, matematico dell’università di Padova che di Internet ha fatto la sua passione. Contribuendo in modo radicale a costruire il World Wide Web così come lo conosciamo ora. «Era il 1996 e a una conferenza in California presentai Hyper Search, il mio progetto per un motore di ricerca che fosse davvero funzionante» : il professore racconta l’inizio di una storia che poi è diventata la storia del Web. Perché quel giorno a Santa Clara ad ascoltare il progetto messo a punto da un italiano 26enne su un computer condiviso — e relegato negli scantinati dell’ateneo veneto — c’era anche Larry Page (che di anni ne aveva 23), studente di Stanford. «Venne da me alla fine dell’intervento e mi disse che era rimasto folgorato dalla mia intuizione. E mi promise che insieme a un suo collega avrebbero provato a sviluppare l’algoritmo in un progetto più grande» . Il resto, appunto, è Storia: nel 1997 Page e Brin annunciarono che era nato Google. (...)
Read more: Corriere della sera 2 aprile 2011