25.2.12

Sonia Delaunay. Atelier Simultané 1923 -1934 @ Fondazione Marconi, Milano, 22/02/2012 - 31/03/2012


                                             Sonia Delauney Bozzetto da Le Coeur à Gaze, Jacques Damase Editeur, 1977
                           
Sonia Delaunay. Atelier Simultané 1923 -1934
Fondazione Marconi Arte Moderna e Contemporanea
Via Tadino, 15, 20124 Milano
Tel. 02 29 41 92 32 fax 02 29 41 72 78
info@fondazionemarconi.org
www.fondazionemarconi.org

Inaugurazione: 22 febbraio 2012
Durata mostra: 23 febbraio – 31 marzo 2012
Da martedì a sabato 10,30 – 12,30 e 15,30 - 19
Ingresso gratuito


“Sonia Delaunay non reputa le cose familiari, le cose della vita, inferiori come contenuto ai quadri che la resero nota ... Voglio ancora ringraziarla per aver abolito un pregiudizio di gerarchie, di amare la vita, la magnifica vita, e per donarci dei capolavori che fanno più belli i nostri gesti quotidiani” (René Crevel)


La mostra è dedicata alle creazioni di Sonia Delaunay, artista che ha rivoluzionato la storia dell’arte, della moda e del costume del secolo scorso. Nata nel 1885 in Ucraina, l’artista attinge proprio lì quelle indimenticabili visioni colorate, costantemente presenti nel suo lavoro. Sono soprattutto i colori dei vestiti dei contadini russi a rimanerle impressi nella mente e la coperta in patchwork che realizzerà nel 1911 per il figlio Charles ne è testimonianza.
Arrivata a Parigi nel 1905, subisce il fascino e l’influenza delle opere di Van Gogh, Gaughin e del fauvismo, che trasporrà poi nel suo lavoro in maniera personalissima. Nel 1909 conosce Robert Delaunay, che sposa l’anno successivo, con cui condivide una passione totalizzante per la pittura e soprattutto per il colore come essenza della pittura. Scrive Robert Delaunay “ Il colore, che è frutto della luce come ha scritto Apollinaire, è alla base dei mezzi materiali del pittore – ed è il suo linguaggio. Il pittore quindi, lavora con il sussidio di elementi fisici, che la sua volontà deve dominare nel suo complesso”. I colori, distribuiti sulla superficie del quadro creano tra loro delle relazioni che si ricreano nell’occhio dello spettatore, “quello che generalmente si chiama mescolanza ottica”.
Le loro ricerche basate sulle teorie del colore di Chevreul e sulla rifrazione della luce
approdarono al movimento chiamato orfismo. Il percorso dell’artista è stato caratterizzato da una poliedrica attività: Sonia Delaunay si spinse oltre la pittura, indirizzandosi a partire dal 1913 verso la produzione tridimensionale: tessuti, stoffe, vestiti, ambienti a contrasti simultanei, creazioni astratte con rapporti cromatici. Dal 1923 Sonia Delaunay è chiamata da una Casa di Lione interessata ai suoi disegni di tessuti per la realizzazione di abiti e nel 1924 l’artista apre il suo Atelier Simultané: un laboratorio dove vengono abbattute le tradizionali frontiere tra i settori in una perfetta armonia creativa. La mostra, allestita sui due piani dello spazio espositivo presenta una parte importante dell’opera di Sonia Delaunay: circa cento gouaches realizzate tra il 1923 - 1934 in cui emerge la ricerca dell’artista sul colore, sul rapporto figura – sfondo e l’attenzione per le trame, e molti studi che ne testimoniano l’elaborazione.
Le gouache create da Sonia Delaunay tra il 1923 -1934, la cui progettazione è testimoniata dai Libri Neri, costituiscono un corpus di ricerche importanti dove l’artista sembra anticipare problematiche poi affrontate da altri artisti, anche se con significati diversi, si è parlato di Dorazio, Morellet, Calder, Vasarely... 




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On February, 22nd the Fondazione Marconi is very pleased to announce the exhibition Sonia Delaunay. Atelier simultané 1923 -1934.
The exhibition is dedicated to the work by Sonia Delaunay, an artist that has transformed the history of art and costume of the last century. Born in 1885 in Ukraine, her country has been always an important source of inspiration for her work. She has always have had on her mind the colours of clothes of Russian peasants, as the patchwork quilt she made for her son Charles in 1911.
She moved to Paris in 1905 and here she was influenced by Van Gogh and Gauguin’s work and the fauvism. In 1909 she met Robert Delaunay and they got married the following year. They shared an intense feeling for painting and for colours as the essence of painting. Robert Delaunay writes “Colour, which raises from light - as Apollinaire wrote -, is the base of the painter’s means. This is how the painter works with physical elements, which must be dominated by his will.” The colours, distributed on the canvas, create connections which ricreate in the eyes of the observer, “what is generally called optical blend.”
Their research, based on Chevreul’ theories on colour and on light refractions, led them to the Orphism movement. From 1913 Sonia Delaunay turns her attention to tridimensional works: fabrics, clothes, materials, environment with simultaneous contrasts and abstract creations with chromatic relations. In 1923 a Casa in Lione was interested in her drawings for fashion design and in 1924 the artist opens the Atelier Simultané: a workplace characterized by a perfect balance, where the conventional barriers among areas could be torn down.
The exhibition, set up on the two floors of the exhibition space, hosts a significant part of the work by Sonia Delaunay: about a two hundred gouaches from 1923 – 1934, where it’s easy to spot her research on colours, on the relation between shape and the background, and her interest for textures and various preparatory studies.
For the gouaches made between 1923 and 1934, Sonia Delaunay spent a great deal of time doing preparatory works which are conserved in the Libri Neri. In the gouaches, the artist anticipates themes developed later by other artists such a Dorazio, Morellet, Calder, Vasarely... even if with different features.

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Sonia Delaunay nasce nel 1885 a Gradiesk, in Ucraina, con il nome di Sonia Terk Stern, trascorre l’infanzia a Pietroburgo e mostra una precoce inclinazione per le arti. Dopo i primi studi di disegno all’Accademia di Karlsruhe, nel 1905 si trasferisce a Parigi, dove frequenta l’Académie de la Palette e inizia a dipingere nel solco del postimpressionismo. Nel 1908 espone una selezione di opere nella galleria parigina di Wilhelm Uhde, che sposa l’anno seguente. Tuttavia il matrimonio ha breve durata, e nel 1910 l’artista sposa Robert Delaunay, con il quale avvia una ricerca sulla luce e sul colore che approderà alla nascita dell’orfismo. Fin dai primi anni dieci si dedica sia alla luce sia alle arti applicate, sviluppando il tema dei “contrasti simultanei” e lo studio della rifrazione della luce su diversi supporti, sperimentando anche il collage. Nel 1913 espone all’Erster Deutscher Herbstsalon, un’ampia rassegna sull’avanguardia internazionale che si tiene alla Galerie Der Sturm di Berlino, e l’anno seguente partecipa al Salon des Indépendants di Parigi. Presente alle maggiori manifestazioni di tendenza, inizia ad avere personali in varie città europee. A seguito della rivoluzione d’ottobre cessa di percepire la rendita che assicurava la tranquillità economica alla sua famiglia, e da ora in poi il suo impegno nelle arti applicate diventa sempre più costante. Oltre ai costumi per i Ballets Russes di Diaghilev (Cléopâtre, 1917) e per l’opera teatrale di Tristan Tzara Le coeur à gaz (1923), si dedica alla produzione di tessuti, abiti e arazzi e lavora nel campo del design industriale. Nel 1925 le sue creazioni d’avanguardia riscuotono grandi consensi all’Esposizione internazionale di arti decorative di Parigi, e nello stesso anno l’artista apre un emporio di abiti e accessori insieme allo stilista Jacques Heim. Negli anni trenta aderisce al gruppo Abstraction-Création e partecipa alle principali collettive del movimento. Nel 1937 lavora con Robert Delaunay alle decorazioni per l’Esposizione universale di Parigi, e l’anno seguente lo Stedelijk Museum di Amsterdam le dedica un’ampia retrospettiva. Dopo la guerra partecipa alla fondazione del Salon des Réalités Nouvelles, ideato per la promozione e l’aggregazione di tutte le esperienze astratte internazionali. Dagli anni cinquanta si susseguono importanti retrospettive nei principali musei del mondo, e l’artista ottiene numerosi riconoscimenti per il suo fondamentale contributo alla diffusione dell’estetica d’avanguardia nel campo delle arti applicate. Si spegne a Parigi nel 1979.