EINSTEIN ON THE BEACH
un'opera in 4 atti di Robert Wilson - Philip Glass
coreografie Lucinda Childs
TEATRO VALLISabato 24 marzo 2012 ore 19, domenica 25 marzo 2012 ore 16.30
La produzione 2012 di Einstein on the beach, opera in 4 atti, è stata commissionata da: BAM; the Barbican, London; Cal Performances University of California, Berkeley; Luminato, Toronto Festival of Arts and Creativity; De Nederlandse Opera/The Amsterdam Music Theatre; Opéra et Orchestre National de Montpellier Languedoc-Rousillon; University Musical Society of the University of Michigan.
Produzione Pomegranate Arts, Inc. in associazione con Change Performing Arts
In esclusiva per l’Italia
Generalmente riconosciuta come una dei più grandi capolavori del XX secolo, quest’opera così poco rappresentata ha sancito il successo internazionale del regista Robert Wilson e del compositore Philip Glass, quando venne per la prima volta messa in scena in Francia al Festival di Avignone nel 1976 e in seguito portata in Europa e al Metropolitan di New York.
È tuttora annoverata tra le loro produzioni più significative. Oggi, a quasi quarant’anni dal debutto e a vent’anni circa dalla sua ultima messa in scena, “Einstein on the beach” viene ripresa per consentire a un pubblico nuovo e a nuove generazioni di assistere a uno spettacolo che ha rappresentato una profonda frattura con la tradizione precedente.
Einstein on the beach rompe con tutte le regole dell’opera convenzionale. Invece di un tradizionale arrangiamento per orchestra, Glass ha scelto di comporre la partitura per sintetizzatori, legni e voci del Philip Glass Ensemble.
In una forma non narrativa, viene utilizzata una serie di potenti immagini ricorrenti che svolge la funzione di principale canovaccio, in giustapposizione con alcune sequenze di una danza astratta ideata dalla coreografa americana Lucinda Childs.
L'opera è articolata in quattro atti tra loro collegati e separati da una seriedi brevi intermezzi, dura circa cinque ore e non ci sono intervalli tradizionali: il pubblico è però invitato a muoversi liberamente durante lo spettacolo.
Quando venne presentata per la prima volta, Einstein on the beachrappresentò una vera e propria rivoluzione e oggi è considerata una delle produzioni artistiche più importanti dei nostri tempi. Il produttore e critico d’arte del New York Times John Rockwell, dopo aver visto per la prima volta lo spettacolo, si è espresso in questi termini: “Einstein non è paragonabile a nulla che io abbia mai incontrato. Credo che l’inafferrabilità che emana in abbondanza sia simile a quella che emanano certe stelle brune i cui effetti si possono solo percepire con i sensi. La sinergia tra parole e musica sembra perfetta”. E ancora: “Einstein on the beach, forse proprio come Einstein stesso, trascende il tempo. Non è (solo) un prodotto artistico della sua epoca, è un’opera senza tempo… Einstein deve essere visto e rivisto, incontrato e assaporato… un’esperienza che porti con te per tutta la vita.
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Generalmente riconosciuta come una dei più grandi capolavori del XX secolo, quest’opera così poco rappresentata ha sancito il successo internazionale del regista Robert Wilson e del compositore Philip Glass, quando venne per la prima volta messa in scena in Francia al Festival di Avignone nel 1976 e in seguito portata in Europa e al Metropolitan di New York.
È tuttora annoverata tra le loro produzioni più significative. Oggi, a quasi quarant’anni dal debutto e a vent’anni circa dalla sua ultima messa in scena, “Einstein on the beach” viene ripresa per consentire a un pubblico nuovo e a nuove generazioni di assistere a uno spettacolo che ha rappresentato una profonda frattura con la tradizione precedente.
Einstein on the beach rompe con tutte le regole dell’opera convenzionale. Invece di un tradizionale arrangiamento per orchestra, Glass ha scelto di comporre la partitura per sintetizzatori, legni e voci del Philip Glass Ensemble.
In una forma non narrativa, viene utilizzata una serie di potenti immagini ricorrenti che svolge la funzione di principale canovaccio, in giustapposizione con alcune sequenze di una danza astratta ideata dalla coreografa americana Lucinda Childs.
L'opera è articolata in quattro atti tra loro collegati e separati da una seriedi brevi intermezzi, dura circa cinque ore e non ci sono intervalli tradizionali: il pubblico è però invitato a muoversi liberamente durante lo spettacolo.
Quando venne presentata per la prima volta, Einstein on the beachrappresentò una vera e propria rivoluzione e oggi è considerata una delle produzioni artistiche più importanti dei nostri tempi. Il produttore e critico d’arte del New York Times John Rockwell, dopo aver visto per la prima volta lo spettacolo, si è espresso in questi termini: “Einstein non è paragonabile a nulla che io abbia mai incontrato. Credo che l’inafferrabilità che emana in abbondanza sia simile a quella che emanano certe stelle brune i cui effetti si possono solo percepire con i sensi. La sinergia tra parole e musica sembra perfetta”. E ancora: “Einstein on the beach, forse proprio come Einstein stesso, trascende il tempo. Non è (solo) un prodotto artistico della sua epoca, è un’opera senza tempo… Einstein deve essere visto e rivisto, incontrato e assaporato… un’esperienza che porti con te per tutta la vita.
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