26.11.11

La televisione è finita - Bernard Stiegler @ Kainos, nr. 11 (interview by Paolo Vignola)

Non molto tempo fa ho incontrato il direttore di una grande rete televisiva francese. Gli ho detto: ‘‘la televisione è finita. In ogni caso, la televisione come lei l’ha conosciuta, come io l’ho conosciuta (sulla quale ho lavorato, per esempio, all’INA) è stata una televisione finanziata per il 90-95% dalla pubblicità. Oggi la pubblicità si muove su Internet’’. Ora, c’è ancora una buona fetta di pubblicità che viene trasmessa dalla televisione, ma questo non può durare a lungo, Google sta per ospitare 20 canali televisivi su Internet e la pubblicità finirà sul web. Questo significa che per la seconda volta TF1 (l’equivalente di Fininvest in Italia) avrà perduto dei soldi quest’anno. TF1 non guadagna più come prima perché il flusso pubblicitario si sta riducendo sempre più. Penso che la televisione dovrà sviluppare una nuova utilità sociale, e in questo modo potrà diventare qualcosa di interessante. Vede, ad esempio, io e lei stiamo facendo della televisione [l’intervista è avvenuta in videoconferenza su Skipe]. Si tratta di televisione ‘‘punto a punto’’, da una persona all’altra; la videoconferenza è un tipo di televisione. E, d’altronde, Ars Industrialis diffonde 150 filmati televisivi che sono in accesso sul server e sono visionati parecchio. Inoltre, oggi si potrebbe immaginare – ed è così che mi accingo a rispondere precisamente alla vostra domanda – che gli storici, gli antropologi, i geografi, ma chiunque, anche i fisici, utilizzino la televisione per produrre dei lavori universitari, per fare delle tesi. Penso, ad esempio, a Jean Roche, che è molto conosciuto in Francia come cineasta, ma è anche un antropologo e ha fatto degli straordinari film di antropologia, studiando la mentalità africana.


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